Laura Pausini

Giovedì, 06/10/22

Ultimo aggiornamentoSab, 08 Ago 2015 4pm

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Crozza e Pausini nel segno di Gaber

All’inizio, poteva sembrava problematico che decollasse un Festival di teatro-canzone, in un Paese come l’Italia ormai disaffezionato sia alla canzone che al teatro che alla cultura in generale. Poi la tv si è messa a sprofondare sempre più, e qualche cervello si è riacceso: e con un nume tutelare come Giorgio Gaber - cui questo Festival è dedicato - ogni pessimismo si è rivelato fuori luogo. E oggi, con il teatro che fa più spettatori del calcio, si può dire che l’impresa è decollata: anche perché a trascinar la formula e gli inviti a comparire al Festival Gaber è la figlia del grande artista scomparso, Dalia, un caterpillar di dedizione alla causa che per trent’anni ha acceso l’arte del padre.

Così questa volta, per il quarto anno, il Festival Teatro-Canzone Giorgio Gaber ridecolla dopo che nel 2006 si era autoridotto a una sola serata. E anzi rilancia, offrendosi a ingresso gratuito, nella Cittadella del Carnevale di Viareggio venerdì 20 e sabato 21 luglio maestro di cerimonie Enzo Iacchetti. Sono due serate di diversa valenza artistica. Nella prima è contemplato un vasto parterre di maestri della satira che coltivino pure un coté musicale: in primis Paolo Rossi e Maurizio Crozza, i più pungenti, e nello stesso segmento metteremmo pure il loro fratello minore Andrea Rivera, che ha avuto ampia pubblicità per le critiche che gli sono piovute addosso dopo che ha presentato il 1° Maggio a Roma. Ma è previsto un secondo segmento di serata, più nazionalpopolare, con Giobbe Covatta e Giorgio Panariello, alla rimonta nei teatri italiani.

Nella kermesse del sabato, si cambia registro, con personaggi per lo più vicini alla canzone, che si cimenteranno pure nel repertorio gaberiano. Qui, la presenza più curiosa è Laura Pausini, che nell’esplorazione di una più ampia gamma di possibilità artistiche affronterà Non insegnate ai bambini. Incuriosisce pure la presenza di Mango, sembrava invece scontato l’invito a Tosca, la cantante che ha fatto del teatro-canzone il suo riferimento, con lo spettacolo La Romana. Poi c’è Giulio Casale, di cui ci ha sempre impressionato la somiglianza vocale e gestuale con il grande artista scomparso, che fa girare nei teatri italiani Polli d’Allevamento. E infine, una attesa new entry: Vincenzo Salemme.

Fonte: www.lastampa.it

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